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Saturday November 02, 2024
 
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East, rivista internazionale di geopolitica
 
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Budapest 1956. The smear campaign

by: Alessandro Frigerio
original title
: Budapest 1956. La macchina del fango
published by
: Lindau
pp
: 256
ISBN
: 978-88-7180-978-6
price
: € 21,00

Book's frontpage

The first great insurrection against the Soviet system after the end of the Second World War occurred in Hungary between October 23 and November 4, 1956. Nearly every aspect of that episode is known: the student demonstrations that triggered the revolt, the repression, the role of Imre Nagy in guiding fragile governments and the "brotherly" intervention of the Red Army.
Moscow's reaction was backed not only by the Socialist bloc, but also by communist parties all over the world, including the Italian Communist Party (PCI). The PCI and its newspapers took an intransigent attitude towards the Hungarian events and tolerated the bloody repression organized by the Soviet army. In addition, it started a disinformation campaing that omitted some facts while altering others on all its major newspapers and magazines.
Drawing from «l’Unità», «Rinascita», «Vie Nuove», «Nuovi argomenti», «Ragionamenti», «Realtà sovietica» e «Mondo Operaio» Alessandro Frigerio reconstructs the smear campaign orchestrated at Botteghe Oscure (the PCI offices in Rome), higliting its efficiency and the dogmatic orthodoxy of journalists and intellectuals whose ideology was put to use for the benefit of the delegitimization of the revolution.
In the background, a critical turning point, after the XX Congress of the Soviet Communist Party, when PCI's policy was influenced by its supremacy over the Italian Socialist Party (PSI) and by the pominent figure of its Palmiro Togliatti, who lead the party during the Stalinist period and its immediate aftermath.
At the end of the volume, Frigerio analyzes the cautious stand adopted by the communist press during the Prague Spring in 1968.

 

Table of contents

Paolo Mieli, Prefazione
Alessandro Frigerio, Introduzione

Budapest 1956 - La macchina del fango

1.L’Impero sovietico negli anni ’50, tra mito e realtà
Il modello sovietico e le prime crepe nel sistema
Dal culto della personalità al culto dello Stato
La «grande» svolta
L’eroismo dei piani quinquennali
Gli «avvenimenti» ungheresi

2. Gravi «incidenti» a Budapest
«Da una parte della barricata»
Propaganda e disinformazione
Verso una normalizzazione?
Nenni è un pericolo, Saragat una «guardia bianca»
«Il coraggio di prendere posizione»
L’ambiguità della CGIL e le lezioni di storia di Pajetta (Giuliano)
Pajetta (Giancarlo): la repressione come necessità storica
La resistibile «carica» dei 101

3. Via i russi, scende in campo Togliatti
«Szabad Nép» versus «Pravda»
I «fatti» di Togliatti
L’ombra della crisi di Suez
Prove di diffamazione
Intellettuali e operai
La destra reazionaria e clericale in Italia
Gli studenti italiani: avanguardie di una nuova marcia su Roma

4. La campagna stampa per la repressione
Redazioni in crisi, redazioni sdraiate sulla linea
Il bombardamento a tappeto della propaganda
«Budapest in mano ai terroristi»
Una questione di immagini
Pluripartitismo uguale fascismo
«Difendere la civiltà, schiacciare il fascismo nell’uovo»
La peggiore e la migliore Ungheria
Le metamorfosi di Nagy: un moderato guerrafondaio

5. La rivoluzione è finita?
La campagna stampa continua
L’arte del silenzio
Il «soggiorno confortevole» di Nagy
Un incidente di percorso: l’arresto del Consiglio operaio di Budapest
Nemici operai, amici contadini
La resa dei conti nel PCI
Abbasso Sartre
Intellettuali e no
Come è potuto accadere? Rispondono Kádár, Kiss e Longo
«Irodalmi Újság» e le anime belle
La giusta sanzione a Nagy

6. Dibattiti postumi
1986: il coraggio della verità?
Dicerie e nuove mattanze

Appendice. Praga 1968: una tiepida riprovazione

Il lessico per manipolare la realtà
Il silenzio sul «Manifesto delle duemila parole»
Tornano le «anime belle»
«Rinascita» e l’uso dell’intellettuale
L’«ukaz» del 15 luglio
L’intimidazione dei colloqui bilaterali
L’invasione sovietica e il «grave dissenso»
L’indifferenza per la sorte di Dubček
Ex partigiani, CGIL e studenti
Jan Palach, l’innominato

Cronologia
Bibliografia
Indice dei nomi



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