PECOB Portal on Central Eastern
and Balkan Europe
by IECOB & AIS
Università di Bologna  
 
Thursday March 28, 2024
 
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Le piccole e medie imprese nei Balcani occidentali: il programma europeo e il ruolo dell'Emilia Romagna (parte 2)

 
 

di Michele Tempera

 
 

Con lo schema europeo menzionato nell’articolo precedente (http://www.pecob.eu/pmi-balcani-occidentali-emilia-romagna), sono stati stanziati più di trecento milioni di euro, diretti ad imprese medie e piccole di carattere innovativo e con un rilevante potenziale di sviluppo nei Balcani occidentali.
All’interno del fondo, finanziato prevalentemente da BEI, EBRD e Commissione Europea ed ufficialmente attivo a partire dal 2013, la parte principale è elargita dalla Commissione con una somma di circa 66 milioni di euro.
Lo scopo era, ed è tutt’ora, quello di promuovere lo sviluppo delle PMI nei Balcani occidentali, agendo su più versanti.
In primo luogo, questa somma di denaro fornito dall’UE aveva lo scopo di rendere più semplice ed immediato il credito alle PMI, aumentandone quindi le possibilità di espansione, sia numerica che dimensionale, e le capacità delle stesse di resistenza sul mercato.
In secondo luogo, un altro fine era quello di abbassare il costo dei prestiti per le PMI nei Balcani occidentali, così da rendere più probabili investimenti da parte delle imprese stesse sul territorio degli stati balcanici occidentali.
In fine, lo stanziamento aveva l’obiettivo di facilitare e velocizzare una serie di riforme amministrative e fiscali da parte degli stati interessati in materia di piccole e medie imprese (PMI).
Inoltre, attraverso questo schema di finanziamento comunitario, si intendeva creare un mercato regionale all’interno del quale possano originarsi PMI nonchè con il quale possano instaurare relazioni commerciali altre imprese analoghe appartenenti ad altri stati membri dell’UE.
I finanziamenti sono erogati per mezzo della Western Balkan Enterprise Development and Innovation Facility (WB EDIF), un organismo internazionale creato dai finanziatori e controllato dagli stessi con la partecipazione bilaterale anche da parte degli stati e delle agenzie statali interessate nei singoli paesi dei Balcani occidentali.
I finanziamenti descritti sono esplicitamente destinati allo sviluppo del settore privato nei Balcani occidentali e, in particolare, risultano innovativi nel concentrarsi su di una tipologia di impresa solitamente sottovalutata e trascurata sia dai programmi economico-finanziari nazionali che dagli investitori privati esteri.
Ad oggi non ancora possibile valutare l’impatto di questo schema di finanziamento europeo sulle economie locali dei Balcani occidentali, tuttavia sono attesi benefici sostanziosi da questa strategia di aiuti pubblici volti a sostenere e potenziare il tessuto produttivo medio e piccolo.
In particolare, è interessante in questa sede notare come siano auspicate collaborazioni economico-commerciali che vadano al di là dei confini nazionali degli stati coinvolti.
Questo auspicio è rivolto sia all’area balcanico occidentale nel suo complesso che alle regioni limitrofe appartenenti all’Unione Europea.
Considerando l’Italia, la regione Emilia Romagna possiede una serie di caratteristiche che la classificano come potenziale partner in questo ambito.
Infatti, essa è una regione dove il numero di PMI è elevato ed il loro sviluppo ha nel corso del tempo raggiunto un livello invidiabile.
Nonostante le difficoltà presenti, dovute alla crisi economico-finanziaria globale che ha colpito in particolare l’Europa meridionale, in questa regione esistono ancora numerosi esempi di PMI capaci di creare ricchezza, innovazione, occupazione.
Esse hanno contemporaneamente sviluppato caratteristiche che le pongono in una situazione privilegiata per rivolgersi commercialmente ai mercati esteri in generale e Balcanici in particolare.
Inoltre, le PMI emiliano-romagnole costituiscono un esempio di come questa forma imprenditoriale possa funzionare da collante nella società e da propulsore nell’economia locale.
I finanziamenti messi a disposizione dalle agenzie europee deputate a tale scopo possono essere utilizzati anche allo scopo di favorire l’incontro e la collaborazione tra PMI stabilite sul territorio dell’Emilia Romagna e quelle in via di formazione o già formatesi dall’altra sponda del Mare Adriatico.
Ciò potrebbe avvenire con due modalità.
La prima è quella di una cooperazione bilaterale che raccolga il dettato e le intenzioni dello schema di finanziamento allo scopo di creare il contesto ed il retroterra adatto alla nascita e crescita di PMI nei Balcani occidentali.
Tra i punti elencati dallo schema di finanziamento era incluso difatti quello volto a costruire una cultura di impresa adeguata nonché delle capacità imprenditoriali le quali sono ancora da sviluppare del tutto nei Balcani occidentali.
Chi, come le PMI dell’Emilia Romagna, detiene un background sperimentato e riconosciuto in questo settore, potrebbe quindi giocare un ruolo importante nell’aprire nuove possibilità commerciali e predisporre in questo modo un futuro più prospero per entrambi i lati dell’Adriatico.
La seconda modalità potrebbe consistere nell’usufruire, da parte delle PMI emiliano-romagnole, della diffusione di imprese analoghe sull’altra sponda dell’Adriatco.
La maggiore dinamicità e stabilità del mercato balcanico occidentale, sarebbe infatti un punto di attrazione per le piccole e medie imprese che dall’Emilia Romagna potrebbero investire e rendersi attive su quel mercato.
Nella prospettiva di un ulteriore allargamento dei confini dell’Unione Europea ai Balcani occidentali da attuare in futuro, queste possibilità assumono un significato ulteriore.
Il mercato allargato di una futura Unione Europea, offrirà possibilità maggiori alle imprese europee, ma contemporaneamente comportarà anche maggiore competitività commerciale. Per questo motivo, agire in anticipo sui tempi che sembrano profilarsi porrebbe l’Emilia Romagna ed il suo tessuto produttivo delle PMI in vantaggio su concorrenti appartenenti ad altre aree dell’UE.
La vicinanza geografica tra le due sponde dell’Adriatico suggerisce una certa facilità nell’instaurare e nel mantenere reti commerciali bilaterali, le quali possano offrire all’Emilia Romagna ed agli stati dei Balcani occidentali reciproci benefici economici e sociali.

 

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