PECOB Portal on Central Eastern
and Balkan Europe
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Le relazioni tra la Repubblica Popolare Polacca e la Repubblica Italiana nel periodo della legge marziale (1981-1983), alla luce dei documenti polacchi diplomatici

October 2012 | #28

by: Maria Pasztor
pp: 28
ISSN: 2038-632X

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Abstract

The introduction of martial law in Poland on 13 December 1981 drew a moderate response from the Italian government; it restricted itself to expressing its ”concern and anxiety” at the situation by the Italian foreign minister  E. Colombo.  This reaction was prompted by fear of ”bloodshed” and, above all, by the deteriorating atmosphere on the international arena.  The posturę of the Italian government, acting in close consultation with other western governments – of Europe, and especially of the USA, restricted itself to espousing the principle of non-interference in Poland’s internal affairs.  This position was upheld by the Italian government throughout the whole martial law period, right up to its abolition on 22 July 1983.  In that period, despite the strenuous efforts of Polish diplomacy to find a way out of the international isolation that came in consequence,  Polish-Italian relations found themselves in an impasse which could not be broken.  The Spadolini government,  under the influence of political parties (including the PCI) and Italian trade unions (CISL and CGIL), the pro-”Solidarity” attitudes of Italian socjety and pressure from Washington, hardened the official attitude towards the Polish government.  The Italian authorities systematically refused to renegotiate Polish debts, and suspended the loans and economic aid that had been granted to Poland.   This occurred despite the more concilatory attitudes of certain Italian politicians towards the regime in Warsaw, especially that of G. Andreotti, who gave a negative asseessment of the economic sanctions imposed on Warsaw and Moscow by the West.  He expressed this attitude in talks with Polish diplomats in Rome.   An analogous standpoiint was taken by Marco Favale, the Italian ambasador to Poland at the time, but this did not carry over into breaking the impasse between the two countries in 1981-1983.
 
La proclamazione della legge marziale in Polonia, il 13 dicembre 1981, provocò una reazione alquanto  moderata da parte del governo italiano, limitatasi alla manifestazione  di “ansia e preoccupazione” per la situazione in Polonia, espressa dal ministro degli affari esteri Emilio Colombo. Questa reazione era dettata dal timore di un peggioramento dei rapporti nell’arena internazionale. Il governo italiano, che operava in stretta collaborazione con gli altri stati dell’Europa Occidentale, e in particolare con gli Stati Uniti, si comportò in maniera tale da non ingerire nelle questioni interne polacche. Esso mantenne questa posizione per tutto il periodo in cui rimase in vigore la legge marziale, cioè fino al 22 luglio 1983. Durante il periodo in cui fu proclamata la legge marziale, i rapporti bilaterali polacco-italiani si trovarono in un impasse che non fu possibile superare nonostante gli innumerevoli tentativi da parte della diplomazia polacca. Il governo di Spadolini, sotto la spinta dei partiti politici (tra questi anche il PCI), dei sindacati (CIGL e CISL), dell’opinione pubblica italiana che appoggiava “Solidarność” e delle pressioni di Washington, inasprì il suo atteggiamento  nei confronti della Polonia. Lo Stato italiano rifiutò sistematicamente la rinegoziazione dei debiti polacchi e sospese il flusso di crediti che erano stati riconosciuti alla Polonia. Tutto questo ebbe luogo nonostante l’atteggiamento più conciliativo di alcuni politici italiani, in particolare di Giulio Andreotti, il quale giudicò negativamente le sanzioni economiche che gli Stati occidentali avevano riversato su Varsavia e  Mosca. Marco Favale, l’allora ambasciatore d’Italia in Polonia, aveva mantenuto un atteggiamento analogo ad Andreotti, la cosa però non sbloccò la paralisi dei rapporti tra i due stati durante gli anni 1981 – 1983.

 

Keywords

Martial law in Poland, Polish-Italian relations, comunism, East-West relations, cold war
Legge marziale in Polonia, relazioni polacco-italiane, comunismo, relazioni Est-Ovest, Guerra Fredda

Table of contents

Abstract
Keywords
Attitude of the Italian Government to declare a state of martial law in Poland
Attitude of the Italian government and political parties to attempt to go from political isolation
Polish-Italian relations in the context of a deteriorating international situation
Bibliography

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