PECOB Portal on Central Eastern
and Balkan Europe
by IECOB & AIS
Università di Bologna  
 
Thursday April 25, 2024
 
Testata per la stampa
 
 
 

The Soviet DisUnion, from Superpower to the periphery of globalization

by: Giuseppe D'Amato 
original title: La disUnione Sovietica, da Superpotenza a periferia della globalizzazione
published by: Greco & Greco Editori
pp: 228
ISBN: 978-88-7980-675-6
price: € 12,00


Book's frontpage

The collapse of the Soviet Union was one of the most important events in the twentieth century. It represented the final conclusion of the Third World War, the Cold War, and the end of the ideological struggles that marked the past century. It has also become a source of inspiration for the still oppressed peoples in search of freedom in other continents.
The Russian Federation and the former Soviet republics are no longer together a Superpower as they were for decades. After a complex transition Moscow has acquired new weight on the international stage and Russia is today a well respected regional power in Europe and Asia. The post-Soviet area, on the contrary, is the battlefield for the control of vast energy wealth. Its pipelines run towards Europe, China and in the near future to India through Afghanistan.
The author of the book observes the main dynamics in this crucial area for the West after 1991, while famous specialists such as the former Italian ambassador Sergio Romano, the American professor Richard Pipes and the Russian specialist Andrei Rjabov provide basic interpretation keys.

 

Table of contents

Prologo

Introduzione

Russia 1991-2011. La superpotenza retrocessa
Primi passi nell’economia di mercato
Nasce il capitalismo alla russa
Dal potere dei Soviet alla Russia contemporanea
Dal Pc a Russia Unita
L’agognata capitale
2008: il ritorno alla realtà
Lo sfruttamento del lavoro
La disperazione del piccolo business
I giovani ed il loro futuro
Oligarchi come famosi calciatori
Imprenditrici rosa. Anche senza scorciatoie
Società in discesa
Donne in difficoltà
La pecularietà del “khalim”!
La ferita del Caucaso
Zakhar Prilepin: Russia a rischio decomposizione
Meglio con i Soviet?

CSI, Ieri ed oggi
Il duro risveglio del ’92
L’elettrico primo decennio nel nuovo secolo
Il radicalismo religioso
La pericolosa ferita infetta afghana
Da Via della Seta a via della Droga
L’ossessione del nuovo “tubo”
Migrazioni di massa
Alla ricerca delle proprie radici storiche
Il lento distacco dal comune passato sovietico
L’eredità dei conflitti congelati o quasi

Le europee – Verso l’integrazione continentale
Ucraina, un Paese in eterna transizione
La rivoluzione arancione
Janukovich: l’uomo degli oligarchi
Sebastopoli, La città della Flotta
Crimea: l’irrisolta questione tatara
L’inferno delle miniere
Bielorussia, un “supportato” off-shore
La macabra eredità di Cernobyl’
Moldova, i giovani in subbuglio

Le caucasiche – Complessi equilibrismi tra Est ed Ovest
Il rompicapo del Caspio
La risorgente Turchia
L’olocausto impunito
Armenia, resistere!
Azerbaigian, il “Kuwait”, per ora, mancato
Una marea di profughi
La Georgia e la sua parcellizzazione
2008, il doloroso divorzio russo-georgiano

Le asiatiche – Tra Cina, Islam ed Occidente
Moderni khanati: «Tengo famiglia!»
L’esplosiva valle di Ferghana
Xinjiang, la spina nel fianco di Pechino
Il popoloso Uzbekistan
Adolescenti nelle piantagioni
L’Aral e la grande sete
Kirghizistan, la scommessa persa
Kazakhstan, dove va il gigante?
Astana: la “Brasilia” della steppa.
Turkmenistan, il culto degli eccessi
Tagikistan, in lotta contro la miseria.

Cronologia principale

A colloquio con
Richard Pipes – La natura “matrigna” della Russia
Sergio Romano – La Russia , l’ex Urss e la globalizzazione
Andrej Rjabov – A difesa dello status quo nello spazio ex sovietico

Dati economici

PECOB: Portal on Central Eastern and Balkan Europe - University of Bologna - 1, S. Giovanni Bosco - Faenza - Italy

Chiudi la versione stampabile della pagina e ritorna al sito.